ESAMI

Esami svolti nello studio del Dott. Sergio Di Leo

HSG (isterosonografia)

L’HSG (isterosonografia) è un esame dell’utero che si esegue tramite l’impiego dell’ecografia e di un mezzo ecoriflettente introdotto nella cavità: il più tradizionale e innocuo ed è semplicemente costituito da soluzione fisiologica miscelata ad aria.


I nuovi mezzi di contrasto sonografico, tuttavia, migliorano la chiarezza delle immagini e includono Echovist, Shering SH U 450, formato da sferule di galattosio; tra le alternative, è possibile impiegare 20 cc di una soluzione di destrano 60 con aggiunta di idrocortisone, o attualmente Albumina umana al 5% ecosonoscente (Albunex della Mallinckrodt Inc., St Louis, MO 63042 USA). 


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Contatta lo studio del Dott. Sergio Di Leo, ginecologo e senologo di Palermo: telefona, invia un messaggio via mail o compila il modulo che trovi nella pagina dei contatti.

Tecnica

L’HSG (isterosonografia) funziona in questo modo: si iniettano 5-20 ml di mezzo di contrasto con catetere di Foley o meglio con cateteri progettati espressamente per tale scopo come l’H/S Ellittosphere catheter set, che permette la contemporanea utilizzazione della sonda vaginale. Per un’analisi più approfondita del lume tubarico, della pervietà tubarica e per la rilevazione di eventuali patologie, sarà sufficiente aggiungere 20 cc di aria alla soluzione già iniettata. In questo modo, è possibile creare un flusso turbolento all’interno del lume tubarico, facilmente visibile.

  • isterosonografia

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I vantaggi

I vantaggi dell’HSG (isterosonografia) rispetto ad altre tecniche come l’isterosalpingografia e la laparoscopia risiedono nella possibilità di evitare l’esposizione ai raggi-X (ISG) o all’anestesia (LPS): è quindi possibile eseguirla come tecnica di routine e di primo impatto.


Questa tecnica, generalmente, non prevede controindicazioni o complicazioni. È possibile avvertire dolore pelvi-peritoneale, nausea e vomito possono nel 10% dei casi circa, mentre febbre e peritonite possono presentarsi nell’1% dei casi. 

Colposcopia

La colposcopia è un esame che permette la visione ingrandita della cervice uterina, la parte più esterna del collo dell’utero. Utilizzando il colposcopio, strumento impiegato per l’esame della superficie di rivestimento della vagina e del collo dell’utero, è possibile una visione ingrandita da 2 a 60 volte, che permette al medico di rilevare anomalie, eventuali lesioni, alterazioni o neoplasie che potrebbero sfuggire a una visione a occhio nudo.

Indicazioni alla colposcopia

L’esecuzione della colposcopia è indicata in alcuni casi specifici:


  • anomalie del pap test;
  • sanguinamenti genitali non comuni;
  • polipi del canale cervicale;
  • follow-up di pazienti in seguito a trattamenti nel basso tratto genitale;
  • accertamenti pre-concezionali, se richiesti;
  • lesioni vulvo-vaginali sospette.
  • Colposcopia

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L'esame

Nel dettaglio, la colposcopia indaga la giunzione squamocolonnare per mettere in evidenza zone iodo positive e iodo negative. Nelle zone sospette, per una diagnosi sicura, può essere effettuata una biopsia. L’esame colposcopico si può completare con l’acquisizione di immagini (foto, filmati) permanenti delle aree sospette evidenziate nel corso dell’esame.

Isteroscopia

L’isteroscopia è una tecnica endoscopica diagnostico-terapeutica con cui è possibile visualizzare direttamente la vagina, il collo dell’utero, il canale cervicale, la cavità uterina e gli orifizi tubarici. Tale esame viene eseguito con un isteroscopio, un sottile strumento metallico del diametro di circa 4-5 mm, che per mezzo di un flusso continuo di “acqua” distende le cavità e ne permette un’esplorazione approfondita.

Tecnica

L’isteroscopia, oggi, può essere tranquillamente effettuata a paziente sveglia, senza speculum né pinza da collo. È sufficiente un isteroscopio che, tramite un canale operativo, permette l’inserimento di piccoli strumenti tra i quali pinze, forbici o elettrobisturi, che consentono le analisi e i trattamenti del caso.

  • Test di isteroscopia

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I vantaggi

Grazie a una serie di costanti e proficui avanzamenti tecnologici, si è giunti oggi ad ottenere uno strumento d’analisi in grado di applicare l’isteroscopia a tutte le pazienti in tutte le condizioni.


Si tratta infatti di una tecnica endoscopica tutt’altro che invasiva, eseguita in regime ambulatoriale, che permette sempre l’accesso alla cavità uterina e quindi la possibilità di fare diagnosi e terapie nello stesso momento, senza bisogno del ricovero.

Esecuzione Pap Test

Il pap-test (striscio-vaginale) per la prevenzione oncologica è un esame citologico che indaga le alterazioni delle cellule del collo e della cervice dell’utero. La sua funzione è individuare il rischio di sviluppare un cancro del collo uterino, ma l’esame può anche dare utili indicazioni sull’equilibrio ormonale della donna e permettere il riconoscimento di infezioni batteriche, virali o micotiche.

Pap test normale 

Per l’esecuzione del pap-test (striscio-vaginale) per la prevenzione oncologica si preleva una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, con la spatola di Ayre e un tampone cervicale. La spatola è in grado di prelevare cellule dall’esocervice; il tampone invece, preleva esattamente le cellule dall’endocervice penetrando nell’orifizio uterino esterno. Il prelievo dev’essere effettuato lontano da rapporti sessuali, dalle mestruazioni, dall’impiego di irrigatori vaginali, ovuli o candelette. L’esame può essere effettuato anche durante la gravidanza. 

  • PAP Test

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La classificazione

Negativo: non evidenza di lesione intraepiteliale o neoplastica.

LSIL: lesione squamosa intraepiteliale di basso grado, comprendente HPV/displasia lieve, CIN1.

HSIL: lesione squamosa intraepiteliale di alto grado, comprendente displasia moderata e grave, carcinoma in situ / CIN2, CIN3.

AIS: cellule ghiandolari sospette per adenocarcinoma in-situ del collo dell’utero.

Carcinoma: cellule di carcinoma squamoso.

ASC-US: cellule squamose atipiche, non ulteriormente classificabili.

ASC-H: cellule squamose atipiche, non si esclude una HSIL.

AGC: cellule ghiandolari atipiche, specificando se endometriali, endocervicali, ghiandolari o non altrimenti specificate.

Adenocarcinoma: Adenocarcinoma: endocervicale, endometriale, extrauterino o non altrimenti specificato.

CTM: Cellule tumorali maligne non altrimenti specificabili.

  • Continua a leggere

    In base all’esito del test si stabilisce la probabilità di sviluppare (se non già presente) un tumore del collo dell’utero. In generale, in caso di test “non negativo” è indicato un approfondimento diagnostico (colposcopia ed eventualmente biopsia) o una ripetizione a breve scadenza del test, eventualmente associata a tecniche biomolecolari come la tipizzazione HPV.

Contraccezione

La contraccezione comprende quei metodi necessari per limitare al minimo la possibilità di incorrere in una gravidanza indesiderata, e avere quindi un controllo il più possibile completo sulla propria fertilità, ma non solo. Alcuni metodi contraccettivi, come l’uso del preservativo, sono anche in grado di proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili, prevedendo uno schermo fisico tra i genitali dei partner.

Tipi di contraccezione

I metodi più efficaci di contraccezione sono rappresentati dalla sterilizzazione tramite vasectomia negli uomini e la chiusura delle tube nelle donne. L’inserimento di una spirale intrauterina (IUD) e l’uso di impianti contraccettivi sottocutanei, così come i contraccettivi ormonali come tra cui pillole, cerotti, anelli vaginali e iniezioni, sono anch’essi molto efficaci. Metodi meno efficaci, ma che in alcuni casi proteggono anche dalle MST, comprendono i sistemi “a barriera” come preservativi, diaframmi e spugna contraccettiva, o i cosiddetti metodi naturali basati sul riconoscimento della fertilità. Metodi ancora meno efficaci, invece, sono gli spermicidi e il coito interrotto. L’unico tra i metodi non reversibili e definitivi è rappresentato dalla sterilizzazione.

  • Pillola anticoncezionale

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Applicazione di IUD (spirale)

La spirale, anche detta o IUD (dall’inglese Intra Uterine Device) è uno strumento contraccettivo e intercettivo; che cioè impedisce la fecondazione dell’ovulo oppure, se fosse già avvenuta, ostacola l’annidamento dell’embrione nell’utero.


La spirale può essere applicata dal ginecologo in ogni momento, anche se è preferibile inserirla durante il ciclo mestruale, quando il collo dell’utero è più dilatato. L’applicazione può essere più o meno dolorosa, a seconda della percezione individuale.

Test di prevenzione cromosomopatie

I cromosomi determinano le caratteristiche di un individuo (carnagione, sesso, colore degli occhi e dei capelli, ad esempio). La maggior parte dei bambini affetti da cromosomopatie presenta un cromosoma in più, fatto che determina il rischio di handicap fisici e mentali. La cromosomopatia più frequente è la sindrome di Down, causata dalla presenza di un cromosoma 21 in più (trisomia 21). Per individuare con certezza tali imperfezioni prima della nascita, occorrerebbe sottoporsi ad test di prevenzione delle cromosomopatie invasivi, come l’amniocentesi o la villocentesi. 

I rischi

Purtroppo, queste modalità sono rischiose e possono provocare un aborto (anche se in percentuali minime).Su questa base, sono stati progressivamente messe a punto diverse tipologie di test di prevenzione delle cromosomopatie non invasivi, che possono essere impiegati come screening per riconoscere le donne a rischio a cui consigliare l’amniocentesi. Tali test includono, ad esempio, Tri Test; Translucenza Nucale (NT); Test Integrato; Duo Test o BiTest; Test Combinato o Ultrascreening; ossa nasali.

  • Esame cromosomico

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L'esame

Un test che ha dimostrato molta validità è il Test Combinato o Ultrascreening: consiste nella misurazione della translucenza nucale, abbinata a un prelievo di sangue con la conseguente analisi di due proteine, la Free-Beta-HCG e la PAPP-A.


Il test si esegue fra la settimana 11 e 14 di gestazione ed è accurato al 97% nella rilevazione di sindromi di Down. Se a questo test di prevenzione delle cromosomopatie si associa anche la valutazione delle ossa nasali, si arriva ad una accuratezza del 98%. 

Asportazione di polipi endocervicali

La presenza di polipi endocervicali è una delle più frequenti condizioni di patologia benigna, nell’apparato genitale femminile. Si tratta una proliferazione, in genere peduncolata, che proviene dalla mucosa cervicale. I polipi cervicali possono formarsi dalla portio vaginalis, dalla zona di congiunzione fra l’epitelio squamoso della portio e quello cilindrico del canale cervicale o dal canale cervicale. Queste formazioni possono essere uniche o multiple, e sebbene non abbiano origine infiammatoria, molto spesso si associano ad una cervicite. L’età di maggiore incidenza è fra i 40 ed i 50 anni più di frequente si tratta di donne pluripare.

Sintomatologia

La sintomatologia è molto spesso inesistente ed il polipo viene scoperto in occasione del periodico esame citologico, per la prevenzione del cancro cervicale, o durante una visita ginecologica. Altre volte, soprattutto per la ricca vascolarizzazione e di eventuali ulcerazioni dei polipi, si notano delle perdite di sangue soprattutto dopo il coito o irrigazioni vaginali.

  • Consulto medico

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Terapia

La terapia consiste nell’asportazione di polipi endocervicali. Insieme alla polipectomia è indicata, in alcuni casi, una revisione frazionata della cavità uterina: polipi possono essere anche multipli e localizzati in fondo alla cavità uterina. Può inoltre succedere che esistano altri polipi, ubicati più profondamente nell’endometrio: alcuni di essi hanno la tendenza a recidivare, e le pazienti devono essere sottoposte più volte, nel giro di qualche anno, a ripetute polipectomie. Occorre infine prestare attenzione a non confondere formazioni benigne con le formazioni polipoidi della bambine, per esempio il sarcoma botrioide o il sarcoma endometriale.

Diatermocoagulazione della portio

Effettuata la distruzione / rimozione del tessuto in questione, la riparazione si realizza in due fasi: grazie alla costituzione di un’escara, la cui caduta si verifica tra il 6° ed il 12° giorno, e tramite veri e propri processi di “riparazione” che necessitano in un tempo variabile dai 20 ai 40 giorni, per la completa guarigione della portio. La diatermocoagulazione (DTC) va eseguita sotto controllo colposcopico. Si procede all’esposizione della portio e si applica dell’acido acetico al 3%, che facilita l’allontanamento del muco cervicale, la cui presenza si oppone a un buon effetto della corrente diatermica. Infine si applica una soluzione iodurata di Lugol, immediatamente prima dell’operazione, per favorire un adeguato reperimento dei limiti esterni dell’ectropion. Nella maggioranza dei casi, sono sufficienti 30-60 giorni perché si possa ottenere una perfetta guarigione della portio.

  • Microscopio

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Gli accorgimenti necessari per evitare complicazioni

La diatermocoagulazione (DTC) si esegue dopo il termine del ciclo mestruale, per ritardare la mestruazione successiva. Se le condizioni generali dell’organismo lo permettono, si possono somministrare di 10 mg al giorno di un progestinico di sintesi, dal 5° giorno del ciclo per 20-25 giorni consecutivi, anche a proposito dell’estensione del trattamento (l’uso sistematico, sia prima sia dopo la DTC, di una terapia antiflogistica locale che concorra ai successi terapeutici).

Monitoraggio follicolare

Il monitoraggio follicolare viene svolto attraverso una serie di ecografie per verificare se l'ovulazione ha luogo oppure no, in modo da aumentare le possibilità di gravidanza. Permette anche di individuare il momento più opportuno e prolifero per indurre un'ovulazione, essendo i giorni di ovulazione in cui le probabilità di procreazione aumentano.

Il monitoraggio consiste in un'ecografica pelvica con una sonda transvaginale ad alta risoluzione.

Preparazione al monitoraggio

Questo esame è sicuro e non invasivo. Inoltre non è doloroso. Può comportare solo un leggero fastidio.

Il monitoraggio non necessita di preparazioni particolari, solitamente si effettua a vescica piena per quella transaddominale oppure a vescica vuota per quella transvaginale.

Il dottore riceve per appuntamenti il lunedì mattina, il mercoledì e il venerdì pomeriggio.

Viale Emilia 23

90144 Palermo

+39 347 6008474 
+39 091 6111320 
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